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CONGRESSO ANNUALE DI EUROPASSION CANTIANO (I) 28 APRILE - 1 MAGGIO 2011 |
Europassion è un’organizzazione che riunisce ad oggi quasi 90 rappresentazioni pasquali allestite in 16 paesi europei. Il congresso, ospitato a Cantiano dal 28 aprile al 1 maggio, è stato reso possibile con il sostegno di numerosi Enti e Istituzioni e di tutta la comunità cantianese. Esso ha visto presenti oltre centoventi ospiti provenienti da molti Paesi europei e naturalmente dall’Italia.
L’evento
Eccezione alla rigida regola che vede la realizzazione della Turba nella “sola serata del Venerdì Santo”, in questo 2011 una replica ha fatto da naturale contorno ad un evento eccezionale: il Congresso annuale dell’Associazione Europassion, un’organizzazione che riunisce ad oggi quasi 90 rappresentazioni pasquali allestite in 16 paesi europei, qui ospitato dal 28 aprile al 1 maggio. Reso possibile con il sostegno di numerosi enti e istituzioni, (Comune Cantiano, Regione Marche, Provincia di Pesaro-Urbino, Comunità Montana del Catria Nerone, Conferenza Episcopale Italiana, Diocesi di Gubbio, Parrocchia S. Giovanni Battista di Cantiano, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Banca delle Marche, Banca di Credito Cooperativo di Pergola) e di tutta la comunità cantianese, il convegno ha visto presenti oltre centoventi ospiti provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Polonia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ungheria e naturalmente dall’Italia (Albizzate, Ciconicco, Erto, Ginosa, Gubbio, Jerago con Orago, Lizzano, Pove del Grappa, Romagnano Sesia, Sezze, Sordevolo e, ovviamente, Cantiano).
Alternando momenti di pura convivialità ad altri di “vita istituzionale”, sabato 30 aprile 2011, sono stati avviati i lavori congressuali moderati dal Consigliere regionale G. Traversini. Dopo il saluto alle delegazioni europee ed italiane portato dal Sindaco di Cantiano M. Panico, dal Vice Presidente della Regione Marche P. Petrini, dal Presidente del Consiglio Provinciale di Pesaro-Urbino L. Bartolucci e dal Vescovo di Gubbio Mons. M. Ceccobelli, ha preso il via la parte relazionale del congresso. Questa, pensata dall’Associazione Turba e sviluppata in collaborazione con la Diocesi di Gubbio e la Conferenza Episcopale Italiana, ha inteso sviluppare come tema portante il ruolo sociale della sacra rappresentazione.
“La rappresentazione della Passione di Cristo – ha spiegato Claudio Bernardi, dell’Università Cattolica di Milano – non è una rappresentazione teatrale qualsiasi, perché è una rappresentazione esemplare. Ogni rappresentazione della Passione di Cristo è figura della storia e della passione di vittime innocenti e di capri espiatori. La storia della Passione di Cristo incrocia la rappresentazione sociale e politica della realtà con quella religiosa, simbolica. E’ infatti una storia di orrore. Rivela come una società può cadere nel circolo vizioso della discordia, della violenza, dell’ingiustizia, che generano dolore, sofferenza, morte, distruzione. Nel contempo, attraverso la pietà, indica la ricerca e la realizzazione del circolo virtuoso del dono che genera il ben volere e il benessere delle persone, della città, della comunità”.
Alla relazione del Prof. Bernardi, ha fatto seguito quella di mons. Franco Appi, professore alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna. “La manifestazione della Turba e di tutte le altre – ha detto mons. Appi – matura una consapevolezza della nostra necessità di salvezza dalla violenza, dall’egoismo, dalla sopraffazione, dalla volontà divisoria-diabolica («dia-bolus» significa il divisore, dal greco «dia-ballo» divido), che non solo proviene dagli altri; probabilmente proviene anche da noi stessi”.
E’ stata quindi la volta di mons. Fausto Panfili, cappellano di Europassion e vescovo Vicario di Gubbio secondo il quale “In alcuni luoghi i teatri della Passione si ripetono non solo il Venerdì Santo, ma anche durante l’anno, in modo che le persone possano avere varie occasioni per venire in contatto con il mistero della morte e resurrezione del Signore”. Infine, ha sottolineato il Presidente dell’Associazione Turba Maurizio Tanfulli, “dal centro Italia sono partite queste esperienze nel Medioevo e si sono diffuse in tutta Europa. Adesso, simbolicamente, stanno ritornando alle loro origini per fare unità con l’Europa e con le sue radici cristiane”.
A corollario di una già ricchissima mattinata, la parte terminale degli interventi ha prodotto un momento di altissimo profilo e rilevanza “storica” per la vita di queste Associazioni. È stata, infatti, siglata la “Carta di Cantiano”, una sorta di decalogo delle sacre rappresentazioni pasquali. Mons. Pasquale Iacobone, Responsabile del dipartimento Arte e fede del Pontificio Consiglio della Cultura guidato dal Card. Gianfranco Ravasi, e il Segretario generale di Europassion, Josef Lang, hanno presentato e siglato un protocollo d’intesa condiviso da tutti i delegati presenti, in cui vengono evidenziati i valori profondi e le caratteristiche peculiari di questo tipo di manifestazioni di fede delle comunità.
Il protocollo impegna Europassion a valorizzare l’annuncio del messaggio di Cristo nelle sacre rappresentazioni, a promuovere un giusto equilibrio tra l’aspetto religioso, culturale, artistico e sociale delle stesse, a coinvolgere le comunità e soprattutto i giovani, evitare la deriva spettacolare e turistica delle manifestazioni, incentivare l’organizzazione di convegni, mostre e altre forme di divulgazione culturale.
Il Pontificio Consiglio della Cultura, da parte sua, riconosce il valore delle rappresentazioni legate ai temi della Passione come momenti significativi di religiosità popolare e di aggregazione comunitaria e si impegna a definire un percorso comune per una costante crescita culturale e religiosa delle manifestazioni, coinvolgendo le Conferenze episcopali dei paesi europei interessati, le Diocesi ed a promuovere momenti di formazione per gli aderenti ad Europassion.
“E’ nostro interesse seguire queste iniziative e promuoverle per quanto possibile – ha commentato Mons. Iacobone – perché abbiano sempre più spessore, non solo dal punto di vista religioso, ma anche dal punto di vista squisitamente culturale e artistico. Con il protocollo che abbiamo firmato, vogliamo essere vicini a Europassion prima di tutto per gli aspetti promozionali e formativi, ma anche per una comunicazione più efficace nei confronti del grande pubblico che partecipa a questi eventi, a cominciare proprio dai più giovani. Fornire occasioni, momenti di formazione, di scambio, di approfondimento e di qualificazione credo che sia utile e importante per tutti. Un’altra via della nuova evangelizzazione e un modo per approfondire le radici cristiane dell’Europa”.